L’avanzamento costante delle conoscenze riguardo il rapporto psiche/mente/anima- soma/cervello pone oggi più che mai la necessità di integrare nella pratica clinica il sapere biologico e il sapere psicologico, superando la ultramillenaria scissione e contrapposizione tra biologismo e psicologismo.
Se da un lato i professionisti della salute, sempre più armati da farmaci mirati e potenti, tendono a sottovalutare l’imprescindibilità di un approccio relazionale nel rapporto di cura, dall’altro è proprio il malato a trovarsi esposto a danni sia che venga spinto verso una dipendenza da farmaci per tutta la vita, sia che venga inutilmente curato in psicoterapia protraendo nel tempo il suo stato di sofferenza perché il suo terapeuta è contrario al farmaco.
…conoscevo il rimedio per il mal di capo… una certa erba, sulla quale c’era un carme magico, che se lo si cantava prendendo insieme quell’erba, il rimedio faceva guarire del tutto, ma senza quella magia, l’erba sola non serviva a nulla…questo carme non è capace di guarire la testa separatamente…
Platone, Carmide.