Dallo studio delle reazioni e dei comportamenti del bambino, lo psicoanalista inglese John Bowlby ha identificato quattro stili di attaccamento: Sicuro, Insicuro-Evitante, Insicuro-Ambivalente e Disorganizzato. Essi sono determinanti per il legame affettivo che verrà instaurato nella vita adulta.
La teoria dell’attaccamento nasce dall’eredità freudiana riletta alla luce degli studi di biologia evoluzionistica: la funzione primaria della relazione madre/figlio è quella protettiva, che assicura la sopravvivenza, l’adattamento e la crescita del piccolo. Un genitore sensibile, capace di rispondere prontamente e in misura adeguata e non controllante ai bisogni e alle richieste, consentirà al bambino di sviluppare uno stile di attaccamento sicuro. Un genitore insensibile, invece, tende a far emergere un modello di attaccamento insicuro, a sua volta distinguibile in evitante e ambivalente.
Nello stile insicuro (ansioso)-evitante, il bambino, di fronte alla madre che tende a rifiutarlo e a non rispondere ai suoi bisogni, cerca di minimizzare la ricerca di protezione e cura, vedendo se stesso come non degno di attenzione. Nello stile insicuro (ansioso)- ambivalente, il bambino tenderà, invece, a massimizzare le richieste di attenzione, sempre incerto sulla disponibilità del genitore e sulla propria capacità di suscitare risposte adeguate. Entrambi i modelli sono presenti nella popolazione generale in una percentuale molto elevata (rispettivamente del 20-25% il primo e del 10-15% il secondo) e sono spesso associati all’emergenza di problemi comportamentali quali: discontrollo degli impulsi, bassa autostima, difficoltà relazionali con gli altri.
Ad alto rischio psicosociale sono invece i bambini che sviluppano uno stile di attaccamento disorganizzato, in relazione a madri insensibili con disturbi psichiatrici, episodi di abuso e deprivazione.
I modelli operativi interni dei bambini, derivati dalle esperienze di attaccamento precoce, possono riattivare modelli relazionali passati del genitore che vengono riattualizzati nell’accudimento dei figli.
Nei miei studi, attraverso la costruzione dell’alleanza terapeutica, con un approccio integrato relazionale-psicoterapico individuale e/o di gruppoanalitico associato all’uso di psicofarmaci (quando necessario) è possibile affrontare e superare tali stili disadattativi.