Gli ultimi anni sono stati connotati dall’emergenza pandemica che ha determinato un aumento dei bisogni riguardante la salute mentale e al contempo evidenziato una drammatica carenza di organico nei servizi preposti alla cura. In Liguria dove dirigo due comunità psichiatriche due adulti su tre soffrono di ansia e depressione, i tassi di incidenza sono più alti della media nazionale e la spesa lorda in antidepressivi è aumentata di circa 1,6 milioni di euro dal 2017 al 2021.
Nell’ambito dell’adattamento, negli ultimi tre anni una persona su tre ha vissuto almeno uno stress acuto, come la morte di una persona cara, e diversi tipi di stress cronico.
In particolare, i giovani sono stati i più colpiti dall’isolamento sociale a cui la popolazione è stata sottoposta per cercare di arginare il contagio da COVID 19. Si presume che circa il 40% dei minorenni abbia difficoltà di concentrazione e attenzione e sintomi psicologici e psicosomatici in conseguenza dei problemi di socializzazione e al sovra utilizzo di dispositivi elettronici.
Malgrado, poi, si stimi che a livello nazionale il 20% circa dei giovani soffra di un disturbo mentale, secondo l’Eurostat ad essi sono riservati appena 9 posti alle cure psichiatriche ogni 100mila abitanti.
Nelle mie strutture e nei miei studi associo sempre la prescrizione di farmaci, spesso imprescindibile per una rapida ricomposizione clinica o almeno per una forte attenuazione dei sintomi, con la psicoterapia più efficace nel lungo periodo.